

Narratore eccellente, Hosseini pone in risalto le difficoltà di un popolo che in un breve lasso di tempo si è visto spogliato dei propri valori culturali ed economici, Dignità e supremazia sembrano essere epicentro di un meraviglioso mondo perduto, un mondo fragile che solo nel tempo riuscirà a svelare indicibili segreti.
Dal ‘Cacciatore di Aquiloni’ emerge una sorta di fatalismo: come se nascere servi, cattivi o pavidi sia una eredità genetica ineludibile. Ben modellato il contrasto tra cultura tradizionale afghana e il moderno modello americano.